E' ormai dal lontano 2005 che l'Arsenal non alza un trofeo ufficiale: in quel caso fu un penalty decisivo di Patrick Vieira nella lotteria dei rigori a regalare ai Gunners la FA Cup Final contro il Manchester Utd. Sono passati più di 5 anni da quella data, troppi: normale che la mente spesso vada al passato, nella ricerca di momenti di gloria che speriamo possano tornare. Così ritornano nella mente partite epiche, scudetti vinti sul filo del rasoio, squadre invincibili, gol fantastici, giocatori unici. Nonostante i video, gli articoli, le notizie che leggo sull'Arsenal che fu anni e anni orsono, ciò che mi riesce meglio raccontare è il periodo più recente, l'era Wenger, in quanto l'ho vissuta in prima persona, e le emozioni che mi ha dato sono state vive, effettive, non immaginate...
C'è un uomo al quale da giocatore non ho dato sufficiente credito, lo adoravo ma non così come lo sto facendo adesso quando ascolto la sua storia e capisco la portata della sua permanenza nel nord di Londra: Dennis Bergkamp.
Estate 1995. E' l'Arsenal post-George Graham, era gloriosa che ha portato titoli e trofei, ma dopo la sua roboante uscita di scena il Board decide di dare una svolta affidando l'incarico a Bruce Rioch e acquistando un giocatore di spiccate doti tecniche dopo anni in cui gli innesti erano di pura quantità. L'uomo che apre questa epoca è un olandese reduce dal fallimento totale con la maglia dell'Inter: Dennis Bergkamp.
La data del suo arrivo cambia l'intera prospettiva del club: la volontà è quella di regalare spettacolo ad un pubblico abituato al gioco fisico ed essenziale di Graham. Dopo un inizio difficile in cui Dennis fatica a trovare la via della rete, contro il Southampton Bergkamp si sblocca con una doppietta: il secondo gol in particolare è una perla, con un poderoso destro da fuori area che sbatte sul palo e si infila in rete. Da lì in poi diviene il giocatore decisivo nell'economia del gioco della squadra; la sua visione del campo in particolare farà le fortune di un "labrador" quale Ian Wright, bravo a porsi subito sulla stessa lunghezza d'onda del collega con la n°10.
La fortuna di Bergkamp e di tutto l'universo dei Gunners arriva l'estate successiva: in panchina si siede Arsene Wenger, tecnico francese profondo credente del calcio offensivo. Avere in squadra uno come Dennis è proprio la base di partenza giusta per il neo-manager, avere un tecnico con queste idee è l'ideale per esaltare la classe di Bergie: il calcio elevato all'ennesima potenza!!
Dopo la prima stagione di "conoscimento" reciproco nel quale Wenger comincia a modellare la sua squadra con acquisti mirati (Vieira, il giovane Anelka), l'anno successivo arriva il Double a coronamento di una lunga caccia al Manchester United partita a fine novembre quando l'Arsenal si trova a -13 dai Red Devils. Dopo 7 anni Highbury può gioire per il titolo, e l'uomo che più di tutti contribuisce a quel doppio successo fu proprio Dennis.
Di lì in poi l'Arsenal ha sempre lottato per vincere trofei, e Bergkamp è sempre stato al centro di questo progetto. Nonostante alcune delusioni cocenti (aver perso a Leeds una Premier League nella penultima gara della stagione 1998/1999, aver perso una finale di UEFA contro il Galatasaray ai rigori nel 2000, aver perso una FA Cup contro il Liverpool nel 2001) le stagioni successive portano gloria e riscrivono la storia: nel 2001/2002 arriva il secondo Double della gestione Wenger, seguito da due FA Cup (2002/2003 e 2004/2005) e un altro titolo, quello degli Invincibles (38 partite: 26 vittorie, 12 pareggi, 0 sconfitte), in cui la sapinenza di Bergkamp contribuisce alla creazione di una squadra favolosa.
La sua ultima stagione è quella del 2005/2006, in concomitanza con l'addio al suo giardino preferito, Highbury. La stagione non porta trofei e si chiude con le lacrime di Parigi dove assisterà dalla panchina alla sconfitta nella finale di Champions League; l'amore dei Gooners per lui è stato talmente forte da dedicare in suo onore la sfida in casa contro il WBA in cui tutto lo stadio si è vestito di arancione. Dennis in quella gara regala emozioni forti entrando dalla panchina e contribuendo al successo finale anche con un gol, l'ultimo con quei colori.
Ulteriore onore è quello di inaugurare Ashurton Grove con il suo testimonial, l'addio al calcio, il saluto dei tifosi verso un esempio, un modello, un giocatore fantastico. Thanks for all Dennis!!!!
Per capire la portata del personaggio basta citare due frasi:
"The best player that Arsenal Football Club ever signed" (Ian Wright);
"He was and he is and he will be for me the best player I've played with. Full stop." (Thierry Henry).
Tanti i gol che hanno lasciato il segno nel cuore dei tifosi: il pezzo di bravura in un North London Derby, la magia a Filbert Street contro il Leicester, il sublime saggio di eleganza al St. James' Park e tanti altri ancora, difficile mezionarne in quantità limitata. Quel che però lascia più impresso il suo contributo è la quantità di assist che ha regalato; infatti dopo le prime stagioni in cui ha mostrato tutta la sua abilità nel segnare, con il passare degli anni ha trovato la sua dimensione come rifinitore, come quarterback per usare un gergo da NFL. I giocatori che hanno potuto godere dei suoi servigi ringraziano: Ian Wright, Nicholas Anelka, Thierry Henry per citare i 3 bomber che hanno solcato la sua epoca. Tanti altri compagni hanno beneficiato della capacità di Dennis di mandarti in porta da qualunque posizione: come non ricordare la stagione 2001/2002 in cui Ljungberg e Bergkamp sembrano telepatici, lo svedese è devastante con i suoi tagli verso il centro, l'olandese è sublime nel trovarlo con precisione chirurgica.
La tastiera che sto calcando da molti minuti ormai si è inondata di lacrime. Giocatori di questo calibro magari non torneranno più, e proprio quando passi molti anni in cui rimani a bocca asciutta si acuisce maggiormente la differenza tra l'epoca della gloria e l'epoca delle delusioni.
Comunque, per descrivere il mio stato d'animo (e penso quello di tutti i Gooners), difficile trovare una frase più azzeccata di quella che alcuni anni fa ho letto su un wallpapers di SkySports: "HEROES COME AND GO. OUR PASSION IS FOREVER".